FUN Float - Architetti Betta Zoccatelli
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FUN Float

Concorso d’idee lungolago a brenzone

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Il nostro progetto è un tentativo di rivalutazione del lago di Garda attraverso il trasferimento delle attività umane (compatibili) sull’acqua.
Il lago oggi ci pare un grande spazio vuoto, più un vincolo che una risorsa (se non turistica).
Nel passato non è sempre stato così: era il supporto di molte più attività che si sono gradualmente perse.

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E’ stato solcato dalle flotte navali della Serenissima di Venezia e dei Visconti di Milano e più tardi dalle torpediniere della Regia Guardia di Finanza quando imperversava il contrabbando con l’Austria. Il trasporto avveniva, prima della costruzione delle strade gardesane, esclusivamente utilizzando i barconi e il centro dei paesi con i loro porti erano la sede dell’attività. Attorno alla fiorente attività mercantile si sviluppavano altre attività correlate con questa. Il rapporto con il lago e l’acqua era intenso.

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Inoltre il nostro progetto è anche rafforzato dal fatto che nel Comune la zona adatta alle attività umane si riduce ad una strettissima fascia costiera, schiacciata dal monte Baldo e dal lago. La necessità di ulteriori spazi utilizzabili è evidente. I tentativi di espandersi verso il monte con sbancamenti o verso il lago con riempimenti ci paiono molto costosi e di forte impatto ambientale.
La nostra proposta prevede un insieme di strutture galleggianti, mobili che si organizzano lungo tutto il litorale comunale in base alle diverse esigenze.

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Nei paesi principali (Assenza, Brenzone e Castelletto) sono presenti alcune strutture (sempre galleggianti) fisse che supportano l’aggregazione delle altre nei momenti di necessità. Le diverse attività possono porsi, oltre che nei luoghi preposti anche lungo la costa o in maniera indipendente sul lago.
Il sistema risulta essere flessibile perché la struttura fissa è molto limitata mentre tutto il resto si può montare, smontare, riutilizzare e spostare.

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La protezione delle strutture e delle coste è garantita da una linea di pesanti chiatte galleggianti che seguono ad una distanza che varia dai 120 ai 180 metri il litorale. Il loro dimensionamento e frequenza è stato calcolato considerando l’incidenza delle onde causate dal forte vento proveniente da nord (Peler). La barriera galleggiante permette di liberare la sponda da tutte le attuali protezioni e di ri-progettarla secondo altre esigenze. In particolare è possibile eliminare le ingombranti scogliere che attualmente sono un forte vincolo al rapporto spiaggia-acqua.

_data progetto: 2011
_luogo:   Brenzone (VR)

_© photo copyright: Lara Zoccatelli