Abbiamo scelto di tenere come elemento forte la forma archetipica della casa per restituire al bambino l’immagine che egli ci dà della casa tramite i suoi disegni e rendere visivamente un simbolo di protezione e appartenenza. Forma e materiali rimandano anche al tema della casa di montagna e del rifugio evidenziando il dialogo con il territorio e l’appartenenza alla comunità di Montevaccino.
La casa è contenitore degli affetti, delle attività quotidiane e del gioco come attività quotidiana. Il sistema costruttivo dell’edificio si rifà al gioco delle costruzioni con i legnetti. Il gioco è nella casa. La casa stessa diventa un gioco per imparare ad ascoltarsi, a stare con gli altri, per imparare a scegliere e ricercare soluzioni creative.
Il nostro progetto valorizza la dimensione eccezionale della vacanza e del viaggio, in cui regole e abitudini sono sovvertite, in nome della libertà di scegliere nuovi modi di abitare. Le funzioni sono mantenute separate e ben definite, ma lo spazio è reinterpretato a sostegno della scelta individuale e dell’originalità di ognuno. Pensiamo che i bambini debbano poter partecipare a tutte le attività quotidiane, le misure sono quindi adeguate alla collaborazione tra adulti e bambini. Cucinare, mangiare, dormire, prendersi cura degli spazi può essere un bel gioco, adatto a tutte le età.
Ci sono grandi spazi aperti, con piccoli ambiti, dove ognuno può trovare il proprio posto, la dimensione più adatta a sé in quel momento. Sono facilitati in questo modo lo stare insieme nel gruppo allargato, ma anche la sfera individuale. In questa casa parzialmente destrutturata i bambini possono “costruire” nuove regole, riorganizzare gli spazi e ridefinire le modalità di convivenza e collaborazione. Alcune zone sono a misura di bambino, altre zone pensate perchè gli adulti possano trovare un luogo tranquillo, adatto al riposo.
La casa è pensata come un luogo che protegge, ma in costante dialogo con l’esterno. Le finestre in posizioni e misure diverse aprono lo sguardo al giardino e al paesaggio, come quadri viventi e colorati che cambiano con la luce e con le stagioni. Una parte di casa è stata “svuotata” per lasciare spazio alla grande sala cucina, e i suoi pezzi sono stati lanciati nello spazio esterno dell’ingresso e del giardino, a creare altri piccoli luoghi “utili” a ripararsi, a creare, a fantasticare.