Nato come “Zipfer-Bierhalle” in tempo austroungarico in un edificio a corte di fine ‘800, l’albergo era cresciuto in maniera disordinata tra gli anni ’50 e gli anni ’70 del secolo scorso saturando il cortile con una copertura vetrata ed i volumi incongrui di stanze e balconi. La maggior parte delle stanze per gli ospiti aveva affacci sacrificati verso la corte interna, ormai ridotta nelle dimensioni, o verso il parcheggio dell’adiacente ostello della gioventù .
Il progetto intende ricucire il lotto urbano nella sua interezza: tagliando e riportando le superfetazioni volumetriche in alzato fino a parificare le altezze dell’edificio sul lato sud.
La corte interna viene riproposta duplicata nelle dimensioni e torna ad essere il fulcro su cui si articolano le attività della struttura ricettiva. Sulla corte si affacciano gli spazi comuni e di relazione, hall di ingresso, zona soggiorno/colazioni e un bar-bistrot, la stessa si pone in stretta relazione con l’antistante plateatico e la città: le grandi vetrate e la pavimentazione in porfido interna come esterna rafforzano la relazione tra le funzioni pubbliche e semipubbliche trattate come un unico ambito.
Al piano interrato trovano spazio le funzioni di servizio ed un garage per gli ospiti raggiungibile con montauto dal lato nord.
In copertura il ‘tetto-giardino’ con deck in legno sul quale affacciano la sala fitness, la vasca idromassaggio e la sauna finlandese per le funzioni di relax.
Lo spazio praticabile è sempre arretrato rispetto alle facciate in modo da non rendere percepibile la fruibilità della copertura dalla città. Le zone di risulta sono allestite con delle vasche di verde permanente con l’intento di trasformare questa terrazza in un tetto-giardino: grandi telai metallici permettono, infatti, la crescita del verde come ombreggiamento alternato a tende tese tra le strutture.
Il progetto si propone con un linguaggio contemporaneo fornendo una rilettura dei fronti che rimanda alle forature tradizionali del centro storico delle città lacustre, le facciate sono finite con intonaco civile levigato con effetto stucco veneziano .
Il fronte est è caratterizzato da un corpo aggiunto di logge schermate da elementi frangisole fissi verticali a ritmo variabile atti a rendere più privato l’ambito esterno delle nuove stanze. Tale elemento si sostituisce agli attuali balconi seriali esistenti tipici della tipologia dell’edificio ricettivo ma molto poco congrui con il contesto del centro storico.
L’uso di materiali al loro aspetto naturale (pietra, legno, calcestruzzo, ferro) ritorna in tutto il progetto e si declina anche nel disegno dell’arredo su misura che propone ambienti contemporanei ed informali.